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Recensione Halo 3

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Messaggio  David Hero Mer Mar 19, 2008 11:05 am

2001: Halo approdava sulla prima Xbox, stravolgendo il concetto di FPS su console. Un atmosfera unica ed immersiva ed un sistema di gioco lontano dai vecchi corridoi di Doom e Quake rendevano il prodotto Bungie un vero piacere da vedere e da giocare.
2004: Dopo un periodo di sviluppo travagliato, Halo 2 tentava di bissare il successo del predecessore riuscendo nell’intento solo in parte. Una campagna single-player decisamente breve (il finale era chiaramente tagliato) veniva compensata da un comparto multigiocatore pressoché infinito.
2007: Halo 3. Il cerchio si chiude.



BELIEVE

Partiamo dall’inizio: il gioco si apre esattamente dove si interrompeva il secondo capitolo della serie, con il nostro eroe letteralmente in caduta libera verso il pianeta Terra, al fine di debellare una volta per tutte la razza aliena dei Covenant (ma non solo loro…). Dopo l’emozionante filmato iniziale, inizia il gioco vero e proprio: Master Chief si ritrova in una rigogliosa giungla tropicale, accompagnato dagli instancabili marines e dall’Arbiter, il co-protagonista di Halo 2, qui nelle vesti di semplice compagno d’avventura (giocabile solo nella modalità cooperativa). Dopo aver selezionato le prime armi disponibili (e ce ne sono parecchie, tra nuove e vecchie conoscenze) entreremo subito nel vivo dell’azione: graficamente il gioco appare solo sufficiente, con modelli poligonali nella norma, visi inespressivi, ed un livello di dettaglio al minimo sindacale. Nonostante una fluidità costante, noterete spesso un aggiornamento indecente delle texture, con intere porzioni di oggetti che appariranno letteralmente dal nulla, neanche fosse un titolo pensato con in mente la vecchia generazione di console (anche perché, a detta dei programmatori, il motore grafico è stato riscritto da zero). Fortunatamente il gioco fa uso di ottimi effetti luce oltre ad un’impeccabile realizzazione dei veicoli, tra cui le immancabili astronavi e mezzi pilotabili (tra cui troviamo diverse novità, volanti e non). Anche i vari scenari (foreste, distese nevose, deserti, ecc…) immergono in un’atmosfera degna delle nostre attenzioni, sebbene una prima parte assolutamente sottotono rovini gran parte dell’esperienza complessiva (al contrario della sezione finale, assolutamente epica e sorprendente).
Ad ogni modo, Halo 3 ricalca in pieno la giocabilità dei precedenti episodi della serie (due armi equipaggiabili, incluse le granate e la possibilità di infliggere un colpo ravvicinato) con azioni di guerriglia in puro stile Starship Troopers, ora rese molto più immersive anche grazie alla notevole vastità delle arene di gioco. Ma la pecca principale dello sparatutto Microsoft è una soltanto: a livello “Normal” la campagna Single Player si porta a compimento in sole 6 ore (con finale a sorpresa, ed occhio a non saltare i crediti). Questo dettaglio, considerate anche le promesse iniziali dei programmatori, suona come un doppio insulto alla popolazione di videogiocatori, presi per i fondelli per l’ennesima volta dopo il “non-finale” di Halo 2. Certo, ad un livello di difficoltà superiore la situazione migliora leggermente, ma ad un certo grado di abilità il gioco scorre sempre troppo velocemente.
Ed esattamente come per i vecchi capitoli della saga, il vero punto di forza risiede nelle varie modalità multigiocatore presenti, sia Online che Offline: oltre alle classiche opzioni di sfida (tra cui troviamo la nuova modalità “Forge”, che funge da vero e proprio editor dei livelli), Halo 3 offre l’inedita possibilità di giocare in cooperativa fino ad un massimo di 4 giocatori contemporaneamente (sia in system Link che in LAN), oltre alla presenza obbligatoria di varie classifiche in rete. Questo rende l’avventura principale altamente rigiocabile, anche se si ha un solo amico con cui beneficiarne.



THIS IS THE WAY THE WORLDS END

Pensate quello che volete; insultateci, strappatevi i capelli dalla rabbia, accusateci di faziosità o cos’altro vi passerà per la mente. Non importa. Il voto in basso non vuole essere una stroncatura, ma soltanto una punizione, punizione verso quello che Halo 3 avrebbe potuto e potuto essere, ma che purtroppo non sarà mai.
Perché lo sparatutto Bungie ti coinvolge nella storia, ti esalta nel multiplayer ma ti delude nell'ambito grafico. Ti diverte, ti incanta con la colonna sonora, ma non lo fa con la giusta convinzione. E la nostra accusa risiede proprio qui: l'approdo di Master Chief su Xbox 360 non doveva mostrare una lacuna così grande, doveva essere il gioco più grande in assoluto, il numero uno, il migliore.
Ma alla fine dei giochi, così com’è, di lui rimarrà solo un buon ricordo.

P.S. lo ha scritto NhC FLIcheras non io...
David Hero
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